Titolo : "The Returned"
Autore : Jason Mott
Editore : Harlequin Mondadori
Collana : HM
Pagine: 331
Anno di pubblicazione : 2013
Genere : Narrativa Contemporanea
Trama:
Per Harold e Lucilie Hargrave la vita è stata felice e amara allo stesso tempo, da quando hanno perso il figlio Jacob il giorno del suo ottavo compleanno, nel 1966. In tutti questi anni, si sono adattati a una vita tranquilla, senza di lui, lasciando che il tempo alleviasse il dolore... Finché un giorno Jacob, il loro dolce, prezioso bambino, misteriosamente, ricompare alla loro porta, in carne e ossa. E ha ancora otto anni. Qualcosa di strano sta succedendo... i morti stanno tornando dall'aldilà. Mentre il caos rischia di travolgere il mondo intero, la famiglia Hargrave di nuovo riunita si ritrova al centro di una comunità sull'orlo del collasso, costretta a fare i conti con una realtà nuova quanto misteriosa e con un conflitto che minaccia di sovvertire il significato stesso di genere umano.
Parere Personale :
Ho questo libro nella libreria da qualche anno ma non trovavo la spinta giusta per iniziarlo nonostante la trama mi abbia da subito affascinata.
Poi qualche mese fa ho scoperto una serie tv "Resurrection" su Rai4 ispirata proprio a questo libro, solo che come sempre in questi casi la serie si discosta moltissimo dal libro, ma il vero colpo di grazia l'ho avuto due sere fa perché sul canale LaEffe ho visto un'altra serie che si avvicinava moltissimo a questa storia dal titolo "Les Revenants" , una serie francese che rispetto alla prima era molto più inquietante ...ma decisamente migliore.
"The Returned" è ambientato in una piccola città americana "Arcadia" , dove una coppia di anziani un giorno si ritrova davanti alla porta un uomo in giacca e cravatta , tanto da venir subito nominato l'uomo del Bureau e un bambino .
Il bambino è Jacob di 8 anni , morto trent'anni prima annegato nel fiume . I genitori sono esterrefatti e increduli, come mezzo mondo in realtà visto che molti redivivi stanno ritornando dall'oltretomba.
Attenzione però, non pensate nemmeno per un minuto che questa storia sia di zombi perché non è così, i "Redivivi" sono persone in carne e ossa e sia che siano morti un anno o trent'anni prima sono rimasti esattamente com'erano , fermi a quell'età e non ricordano nulla di ciò che è avvenuto loro un minuto dopo la morte.
Voi come vi sentireste se dall'oggi al domani vi ritrovereste davanti una persona cara che avete perduto ?
Reagireste allargando le braccia e cancellando dalla mente il dolore provato per quella perdita accogliendoli come nulla fosse anzi con gioia, oppure in ricordo di quel dolore struggente e paralizzante dopo essere riusciti ad abituarvi alla loro mancanza li trattereste con distacco ?
In questo romanzo sono queste le due posizioni che prendono coloro che si ritrovano davanti un redivivo.
E tutti si chiedono il perché siano tornati e se siano veramente loro .
La storia che parte bene, rallenta un pochino verso la metà del libro e molte domande che mi sono posta sono rimaste senza una spiegazione, ma credo che chi legga questo libro debba lasciare la logica fuori visto che è solamente in fondo un romanzo.
La storia più significativa è proprio quella di Jacob e dei suoi genitori (o almeno quella che a me è piaciuta di più) perché si riesce a capire alla fine il motivo per cui forse, i redivivi come sono apparsi all'improvviso iniziano a scomparire, è come se una volta risolto con il loro ritorno lo strappo che si era creato con la loro morte alla fine tutto si sia riconciliato, non più attraverso il dolore della perdita ma con la rassegnazione di sapere che in qualche strano modo i fardelli che ci siamo portati sulle spalle si siano alleggeriti e i debiti pagati verso coloro che abbiamo perso, proprio come dice Jason Mott nella nota scritta nelle ultime pagine del libro.
Sinceramente ho preferito la serie tv francese, anzi se vi dovesse capitare di trovarla guardatela è decisamente inquietante ma affascinante.