Negli anni passati vi ho raccontato le origini di questa festa che ha le sue radici nel mondo celtico ma è negli Stati Uniti che diventa una vera e propria festa commerciale .
Siccome sono una persona che ama le atmosfere cupe (fino ad un certo punto ovviamente 😅) io prediligo la leggenda celtica quella che ha radici in Irlanda e in genere nel Nord della Gran Bretagna e in Scozia.
Ma quest'anno voglio parlarvi delle tradizioni dell'Italia del Sud, nello specifico della mia esperienza in Sicilia, e potete dire quel che volete anche se qui la chiamiamo la Festa dei Morti con Halloween ha molto in comune.
Sono cresciuta al Sud, terra di tradizioni ma anche di leggende che ancora oggi hanno presa sulla gente, certo e per fortuna in maniera minore rispetto al passato ma credo che le tradizioni siano sempre dure a morire perché diventano vuoi o non vuoi parte del proprio bagaglio culturale che ognuno di noi si porta dietro.
Ricordo che in questo periodo, che dal 31 Ottobre sera al 2 Novembre, ci si arrivava con una certa trepidazione, anche perché per noi bambini significava avere giocattoli nuovi.
Infatti la notte tra l'uno e il due novembre i nostri cari defunti venivano a farci visita portando in dono giocattoli ma soprattutto un bel piatto ricolmo di dolcetti di pasta di mandorle , che noi chiamiamo "frutti martorana" che sia nella forma , sia nei colori rappresentavano la frutta , e poi vari biscotti super calorici come i taralli, ricoperti di zucchero bianco, rosa o al cioccolato, e dovevi stare attento dopo aver finito di mangiarne uno ad andare a lavarti i denti se ci tenevi a conservarli integri !
Poi c'erano i biscottini col sesamo, i "rami di miele" che erano profumatissimi, i mustaccioli profumatissimi ma che non amavo molto , le carcagnette che in realtà sono anche chiamati "ossa dei morti", cioccolatini vari ( a casa mia i più gettonati erono i Kinder) e dulcis in fundo i "Pupi di Zucchero" !
Mi ricordo come fosse ieri che la mattina del giorno dei morti mi svegliavo con questo profumino di dolci che aleggiava attorno al mio letto, perché ovviamente i miei morti erano stati così gentili da prepararmi sul comodino una ciotolola zeppa di dolci , ogni figlia (almeno a casa mia) aveva la sua ciotola di dolci solo che poi i biscotti si mangiavano tutti insieme in famiglia, poi si andava a casa di Nonna per scartate i giocattoli .
Ho provato a rimanere sveglia per vedere i miei Nonni portami i dolcetti, non so per quanti anni, solo che ogni volta mi addormentavo, ho scoperto l'inganno solo intorno agli 8 anni, quando ho capito che dietro i morti c'era lo zampino di mia mamma ... non vi dico la delusione !
Poi dopo aver scartato i giocattoli dalla Nonna si andava al Cimitero a far visita ai morti.
Ora bisogna chiarire che dalle mie parti la gente ci tiene a far bella figura, diciamo pure che si pavoneggia, in quell'unico giorno dell'anno, a gente affettuosa, rispettosa e dispensatrice di garofani, crisantemi e fiori di vario genere...
Questa è sempre stata una cosa che mi ha fatta arrabbiare, l'ipocrisia mostrata in quel piccolo lasso di tempo, quando invece durante tutto il resto dell'anno , Natale compreso , non li vedevi venir al cimitero nemmeno a pagarli.
Si iniziava così il rito delle tombe, si faceva il giro delle tombe dei parenti, degli amici intimi e portar un fiore , una preghiera o i foglietti dei "fiori che non marciscono" ovvero lasciavi un'offerta libera in chiesa e ti davano un foglietto con su scritto il tuo nome o quello della tua famiglia e lo lasciavi sulla tomba del defunto, cosicché i parenti in visita potevano vedere che eri stato li a far il tuo "dovere" , ma intanto avevi fatto una buona azione e i soldi dell'offerta andavano ai poveri .
Il passeggio o "struscio" insomma arrivava all'apice al Cimitero intorno a mezzogiorno , quando si facevano vedere il Sindaco e i pezzi grossi, mi ricordo che c'era gente che si portava da casa le sedioline pieghevoli per stare l'intera giornata seduta davanti la tomba del proprio caro.
Ma l'atmosfera più cupa si avvertiva intorno alle 17 di pomeriggio quando la luce del giorno iniziava a scemare e risaltavo le lucine rossastre dei lumini, centinaia di lumini a perdita d'occhio sia sulle tombe a terra, sia nelle cappellette o nelle colombarie.
Suggestive si , ma anche inquietanti soprattutto con gli occhi di bambina .
Ora pensiamo ad Halloween e le cose in comune con la nostra Festa dei Morti :
- I lumini accesi
- Le atmosfere cupe
- Il culto dei morti anche se in maniera diversa
Questi sono solo alcuni aspetti in comune, se ci soffermassimo ancora a cercare sono sicura che altre cosette salterebbero fuori, quindi quando qualcuno mi dice che Halloween è una festa non italiana, io penso che si, è vero ma non è tanto distante dalle nostre radici, hanno solo aspetti diversi ma in comune c'è tanto...
Ho preso spunto per questo articolo dal mio illustre compaesano Andrea Camilleri che lo scorso anno aveva raccontato come solo lui riesce a fare , la festa dei morti, se ritroverete analogie fra quello che ho scritto io e lui è perché siamo cresciuti nel medesimo paesino e vissuto in prima persona anche se con decenni 😅di differenza le medesime cose, detto questo Vi Auguro un Felice Halloween ! 👻
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