1° Libro della Serie "La Stagione della Falce"
Titolo Originale : "The Bone Season"
Autore: Samantha Shannon
Editore: Salani
Anno : 2014
Pagine : 516
Trama:
Londra, 2059.
Paige Mahoney, diciannove anni, è una sognatrice errante, una chiaroveggente e, nel suo mondo, Scion, commette tradimento semplicemente respirando. È per questo che lavora in segreto in una piccola cosca criminale alle dipendenze di un uomo di nome Jaxon Hall. Il suo compito: monitorare l'attività eterica della sua sezione per controllare gli altri veggenti. Ma in un giorno di pioggia la sua vita cambia per sempre. In seguito a un'improvvisa ispezione su un treno, Paige scopre di avere dei poteri molto superiori a quelli di una comune veggente. Aggredita, drogata e rapita, viene trasportata nella perduta Oxford, una città tenuta segreta per duecento anni, controllata dalla potente e spietata razza dei Refaim. Paige viene assegnata a un Decano, un Ref di una bellezza indecifrabile e terribile, e dai piani misteriosi. Lui è il suo padrone. Il suo allenatore. Il suo nemico naturale. Ma è anche l'unico che può insegnare a Paige come sopravvivere in questa prigione, dove altrimenti sarebbe destinata a morire... Un racconto di coraggio, eroismo e amore fuori dagli schemi: un'avventura verso la libertà e l'indipendenza.
Parere Personale :
Ho adocchiato questo libro ancor prima che uscisse in libreria, infatti leggendo le anteprima su vari blog lo davano tutti come un bel libro affascinante e avventuroso pur non avendolo letto (vai a capire la mente della gente...ogni volta che chiedevo qualcosa di un pò più specifico mi dicevano "non lo sò, non l'ho letto " ) , e li a me sorge la domanda spontanea ...ma allora perché dici che è un bel libro affascinante ?
Perché chi ti ha mandato la segnalazione diceva così ?
Vaaaaa beneeee la pianto e lascio perdere !!!!
Meglio concentrarci sul libro.
Come avrete capito avevo aspettative molto alte, fra l'altro nel retro di copertina c'è scritto: "...è il romanzo che J.K. Rowling e William Gibson avrebbero potuto scrivere insieme."
Ora ammetto la mia ignoranza , non conosco Gibson ma la Rowling si, eccome ! Quindi immaginatevi la mia reazione dopo essere giunta ad un' ottantina di pagine e avere in testa solo confusione, si perché sinceramente la Shannon fa fatica a descrivere in poche pagine un mondo complesso come quello che ha immaginato.
In effetti non è facile mettere nero su bianco un'idea, soprattutto quando è complessa come questa.
Ci ritroviamo in una Londra lontana e diversa più che mai da quella attuale, e non solo perché la storia è ambientata nel 2059, ma bensì perché la storia in sé (in senso storico) prende una via diversa già nell'epoca vittoriana e quindi il presente è diverso da come lo immaginiamo, in più metteteci dei personaggi di una razza a noi sconosciuta e abbiamo proprio una Londra che più diversa non si può.
La protagonista è Paige , una diciannovenne con poteri extra sensoriali, infatti è una "Sognatrice Errante", grazie al suo dono riesce a leggere, e non solo, i sogni degli altri. Detta così sembra facile ma giuro che per capire ci ho impiegato un tantino visto che fra l'altro ho iniziato il libro in treno.
A causa dei suoi doni Paige viene arrestata e portata in un luogo chiamato Sheol I, e affidata ad un Decano che l'addestrerà.
Non vorrei addentrarmi di più nella trama perché io stessa faccio fatica a mettere a fuoco la storia (forse colpa del temporale di questa notte che mi ha impedito di dormire tranquillamente ???) ma dopo la prima metà del libro che ho trovato difficilotta da mettere a fuoco, nella seconda metà per fortuna la situazione migliora un tantino, infatti fra dichiarazioni d'amore andate a male , mezzi segreti svelati, e un tantino di fiducia mal riposta ecco che si arriva a fine libro, che ovviamente prevede tanti altri bei libri ...
Ma per quel che mi riguarda io e la Shannon per adesso non andiamo granché d'accordo, quindi la serie la chiudo qui.
Ovviamente siete liberissimi di farvi una propria idea sul libro, ma se alla fine la penserete come me ... abbiate pazienza , almeno possiamo sempre dire di averci provato.