Editore: Lunargento
Collana : Cahiers de voyage
Anno : 2012
Pagine : 244
Chi è Cahit Sitki Taranci :
Autentico esponente del decadentismo borghese, concentrato sulle ricercatezze formali come i suoi grandi maestri Baudelaire e Verlaine, Tarancı è un autore fondamentale per conoscere le note della poesia turca prima che arrivasse la grande parola di Nazim Hikmet a scardinarle attraverso l'inserimento nei versi della tematica sociale, e a stimolare la presa di coscienza da parte dei giovani turchi della loro dignità nazionale in una ribellione autentica al neocolonialismo straniero.
I versi dell'autore, nato nel 1910 nella Turchia sud-orientale e formato tra Istanbul e Parigi, risuonano invece nel vuoto seducente di una vita astratta, piena di sogni e di romanticherie decadenti, chiusa entro i limiti di una problematica puramente soggettiva. Si tratta di "Un uomo allo specchio", come recita il titolo della raccolta, di un uomo impegnato ad osservarsi e ad ascoltarsi, chiudendo gli occhi rispetto le contraddizioni della società feudale in cui la Turchia viveva ancora in quegli anni.
Un poeta dell'amore intimista, nei cui versi i temi forti legati alla morte e alla sofferenza interiore vengono sublimati attraverso una sorta di epicureismo e un desiderio sfrenato e orgiastico del vivere.
La dimostrazione di come si possa vivere in mezzo alla gente che muore di fame, sognando le proprie malinconie in una solitudine rarefatta e preziosa, sostanzialmente egoistica ed egotistica. (dall'Introduzione di Necdet Adabağ)
La raccolta, racchiude cento poesie tradotte da Necdet Adabağ, professore di Letteratura Italiana presso l'Università di Ankara, e curate da Giampiero Bellingeri.
Parere Personale:
Le Poesie di Taranci sono impresse di sentimenti diversi, a volte a far da padrona è la solitudine, altre la morte, altre volte la vita o la natura. Ma tutti i suoi versi racchiudono sempre un qualcosa di indefinibile che attrae , ti ci trovi dentro e talvolta condividi le sue stesse percezioni attraverso i suoi versi.
Le sue Poesie sono molto introspettive, nei suoi versi si rispecchia la sua anima delusa, e in qualche modo forse viene fuori la parte più vera di sé .
Taranci è un uomo che soffre, un poeta che esprime il suo dolore attraverso le sue poesie. E nella stessa maniera esprime anche la sua gioia quasi infantile in alcune delle sue poesie , trovo che sia un poeta molto umorale.
Ma come sempre credo che per un poeta debbano parlare i suoi versi , e non le parole e i pensieri di chi li legge, e a questo proposito che ho scelto alcune poesie che secondo me racchiudono quasi la sua stessa essenza.
In questa raccolta inoltre potete trovare i testi delle poesie in turco , lingua madre di Taranci.
"Un mio Istante"
Il mio riflesso nello specchio, la mia ombra , ed io.
Quelli ci sono o non esistono davvero ?
Quelli non sanno delle mie tribolazioni;
Provi uno di loro al posto mio.
Fossi io un'ombra, oppure spettro,
E sordo come loro, e come loro muto.
E un mio istante fosse pari ad una vita intera,
Potessi come loro apparire e sparire.
(Muhit, Aprile 1932)
"Sulla Solitudine"
Che tu abbia o non abbia compagnia
Non ti rattristare se sei solo .
Il cielo azzurro si è chinato su di te,
Con l'affetto di una madre;
Tre passi in giù c'è il mare, amico tuo,
Non è senza motivo la sua calma o la sua ira.
Se vuoi agli alberi affidarti,
Confidati, l' albero cede al vento le sue foglie mai i segreti.
E d' inverno, d'estate
Non mancano gli uccelli sopra i rami,
Le brume sulle vette alle montagne.
Che cosa vuol dire la solitudine , nel sepolcro lo vedrai.
(Varlik, 1.2.1943)