martedì 9 marzo 2021

Un cuore mortale (His fair Assassins Vol.3) di Robin LaFevers [Recensione]

 

3° Libro della Serie "His fair Assassins"

Titolo: Un Cuore Mortale

Titolo Originale:  Mortal Heart
Autore: Robin  LaFevers
Editore: Fanucci
Pagine : 464
Genere: Fantasy /YA
Anno di Pubblicazione
Grado di Sensualità: Lieve 💋
Voto:  ❤❤❤ Piacevole, ma...

Trama:
Annith, la più brillante delle giovani donne cresciute nel convento di Saint Mortain, sta aspettando pazientemente il suo momento per servire la Morte. Nonostante non abbia eguali con arco e coltelli, le è stato rifiutato dalla badessa l'incarico di assassina mentre le sue amiche più intime, Sybella e Ismae, hanno già fatto le loro prime uccisioni. Quando una ragazza molto più giovane e impreparata viene inviata al suo posto, probabilmente verso la morte, Annith si ribella fuggendo dal convento. Spera di aiutare la duchessa di Bretagna prima che soccomba, e le cui scarse forze devono proteggere il loro Paese da un'invasione francese. Sulla sua strada, tuttavia, Annith incontra Balthazar, un hellequin, una delle anime dannate incaricate di portare i "nuovi" defunti a Mortain, "bello da togliere il fiato, in un modo oscuro, quasi cattivo". In quel momento la sua vita cambierà per sempre.


Parere Personale :

Quando concludo una serie provo sempre una grossa soddisfazione ma anche un certo senso di perdita perché so che non leggerò più storie con gli stessi protagonisti, in questo caso specifico però è più la soddisfazione quella che provo perché dopo anni finalmente sono riuscita a completare questa serie, certo non per colpa mia (almeno non solo ) ma visto che è stata una serie interrotta e poi finalmente ripresa e conclusa sempre un Grazie  a Fanucci per questa gentile concessione . 

Certo mi sono svenata per comprarmi gli ultimi due libri visto che anche gli ebook costano un botto , comunque alla fine sono soddisfatta .

"Un cuore mortale" è il libro dedicato ad Annith, la terza ancella della morte che a differenza di Sybella ed Ismae è cresciuta dentro il convento perché abbandonata ancora in fasce, Annith è una ragazza che apparentemente è dolce e premurosa e lo è sicuramente, ma dietro i suoi modi c'è un perché . 
Stranamente nonostante abbia tutte le carte in regola per andare in missione per il Convento , la Badessa manda sempre qualcun altro al suo posto e dopo l'ennesimo rifiuto e pochissime spiegazioni Annith decide di scappare e di andare dalle sue amiche ormai alla corte della Duchessa. 
Detta così sembrerebbe cosa da poco ma dietro la fuga di Annith c'è molto altro, c'è il dolore di non sentirsi all'altezza , la paura di rimanere chiusa per tutta la vita nel convento e soprattutto non poter servire come vorrebbe il dio Mortain come sua figlia devota.
Il rapporto con Mortain in questo libro è molto forte, Annith si cruccia sulla sua vita su quello che vorrebbe lei e il dovere nei confronti del  dio della Morte.
Quando incontra Balthazar  , che è un hellequin , ovvero un'anima dannata che cerca redenzione inizia a vedere le cose in maniera diversa . Il loro rapporto è strano, fatto di sguardi, di carezze nascoste e di qualcosa di indefinibile che però celano un grande segreto.
Credo che questo libro sia dei tre quello che scava di più nell'animo della protagonista ma che soprattutto svelerà una volta per tutti i segreti che fino ad allora erano stati celati.
Annith si ritrova ad affrontare un mare di verità taciute , segreti che la riportano indietro durante la sua stessa infanzia e alcune sicuramente non piacevoli, scopriremo finalmente per quali fini la Badessa del Convento di Saint Mortain ha agito in quella maniera e ancora più assurdo scopriremo qualcosa sullo stesso dio della morte .
E proprio su questo che avrei da ridire parecchio  solo che rischierei di spoilerare alla grande ma posso dirvi che il titolo rispecchia alla fine un aspetto della storia molto importante, ma che non mi è piaciuto proprio per niente perché l'ho visto come un declassamento del protagonista maschile e poi quando ci si mette di mezzo l'aspetto fantasy ( ? vogliamo chiamarlo così ?) mi ha un pò fatto cascare le braccia.
Comunque a parte le mie paturnie con questo ultimo libro possiamo dire addio al Convento di Saint Mortain e alla sue Ancelle della morte , tutte ormai felici, accasate e come sempre abilissime assassine , devo però dire una cosetta , per quanto gradevole e interessante questa serie rimane nel limbo delle tre stelle , in quello che io definisco i libri piacevoli ma che potevano rivelarsi molto più belli , nel senso che manca qualcosa per renderli veramente belli, in questo caso tutti e tre sono sullo stesso piano , anche se ognuno di loro ha qualche differenza ma gira e rigira siamo lì. 
Una serie gradevole sicuramente, originale a modo suo che tutto sommato si fa leggere piacevolmente , non sarà un capolavoro ma intriga . 


 


Il mio parare sul primo libro Il Segno del Destino
Il mio parere sul secondo libro Un oscuro trionfo



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