Nuovissimo appuntamento con la Rubrica degli (S)Consigli di Daisy , siete pronti per conoscere i TOP e i FLOP delle sue letture ?
Titolo : "Roma 42 d.c. Cuore Nemico"
Autore : Adele Vieri Castellano
Editore: Leggereditore
Collana : Narrativa
Pagine : 437
Anno : 2013
Genere : Romance storico
2° Libro "Serie Roma"
Trama:
Il legato Marco Quinto Rufo, uomo di estrema forza e coraggio, è di stanza a Mogontiacum, ultimo avamposto dell'Impero Romano in terra germanica; a lui il compito di asservire la tribù dei chatti. Dopo una drammatica battaglia, il suo amico e compagno fraterno, Quinto Decio Aquilato, riesce a fare prigionieri i due principi, Ishold e suo fratello Raganhar. Ora che i nemici sembrano essere domati, un pericolo ancora più insidioso incombe su Aquilato, qualcosa che lui non avrebbe mai pensato di affrontare... Inizia così un amore impossibile tra un guerriero valoroso e una donna forte e caparbia divisi dai confini degli uomini ma non da quelli del cuore.
Il Parere di Daisy : TOP
Il titolo di questo libro mi è piaciuto subito, mentre le copertine mi lasciano indifferente la maggior parte delle volte alcuni titoli mi incuriosiscono così tanto che devo leggere la trama per vedere se l’emozione che mi suscitano corrisponde al vero…al 70% delle volte sbaglio, non questa volta.
Ishold e Aquilato la loro storia mi ha fatto fare le ore piccole perché non riuscivo a smettere di leggerla. Premetto che ho letto anche il libro precedente Destino d’amore e pur trovando la storia ben scritta mi era piaciuto abbastanza ma non tantissimo “colpa” della protagonista femminile che ho trovato irritante per tutto il libro e Rufo da solo non è bastato a bilanciare la cosa, pazienza. Questa storia invece mi ha preso subito dalle prime righe. Ishold è stata una bella scoperta mentre Aquilato lo si conosce già dal libro precedente perché è amico fraterno di Rufo. Bellissimo coraggioso colto e….tutto! ;)
Il suo compito è catturare e portare a Roma la principessa dei germani Ishold sfuggita all’assedio del suo villaggio da parte dei romani conquistatori. Il primo incontro tra i due e sono già scintille non perché ci sia attrazione fisica, quella verrà dopo, ma perché i dialoghi sono da subito coinvolgenti e stuzzicanti. L’odio da parte di Ishold nei confronti del nemico romano è tangibile e mai nascosto ma pian piano capisce che l’idea che si è fatta dei romani non calza a Aquilato perché in lui trova giustizia, fermezza e tenerezza. La conoscenza reciproca è lenta ma li porterà all'esigenza fisica e mentale di stare insieme nonostante le differenze e l’odio iniziale che alla fine viene accantonato per far spazio a un sentimento molto più forte e appassionato che non lascia spazio a nient’altro. Nonostante la storia d’amore sia inserita in un contesto più ampio ho apprezzato molto che i due protagonisti siano sempre molto presenti quindi non si perde mai la voglia di girare la pagina e continuare a saperne di più.
Finché leggevo mi sono segnata alcune frasi perché mi piacevano molto questa in particolare secondo me rende bene l’idea dell’intera storia. Aquilato insegna a Ishold a scrivere ….
“Pessima idea la lettura, ancor peggio la scrittura. In quella stanza a guardare le sue dita, le mani, la bocca, tutti quei giorni insieme. Una tortura……….Lei era intoccabile, avversaria, diversa e in quei giorni qualcosa era cambiato, lui non si sentiva più guerriero. Solo uomo. Loro due parti , divise. Ma uomo e donna”
Titolo : "Avrò cura di te"
Autore : Massimo Gramellini - Chiara Gamberale
Editore: Longanesi
Collana : La Gaja Scienza
Pagine : 192
Anno : 2014
Genere : Narrativa
Trama:
Gioconda detta Giò ha trentacinque anni, una storia familiare complicata alle spalle, un'anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l'ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto. La notte di San Valentino, Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all'angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, ma anche il coraggio, di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. L'angelo ha un nome: Filemone, ha una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertente, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò. Uno scambio che indaga non solo le mancate ragioni di Giò: ma le mancate ragioni di ognuno di loro. Perché a ognuno di loro, grazie a Filemone, voce dell'interiorità prima che dell'aldilà, sia possibile silenziare la testa e l'istinto. Per ascoltare il cuore. Anche e soprattutto quando è chiamato a rispondere a prove complicate, come quella a cui sarà messa davanti Giò proprio dal suo fedele Filemone, in un finale che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.
Il Parere di Daisy : Flop
Ho avuto modo di dire che alcune volte i titoli dei libri mi incuriosiscono parecchio anche se non sempre ritrovo nella storia quello che la fantasia mi ha fatto immaginare.
"Avrò cura di te" mi sembrava il titolo perfetto per una trama che parlava di attenzioni che solo un angelo custode ci potrebbe idealmente riservare contro tutte le avversità subite o causate da noi stesse. ……
Ho comprato questo ebook nel periodo natalizio perché la storia dell’angelo custode mi incuriosiva molto. Per cambiare atmosfera dalle “solite” storie d’amore mi sono avventurata nei giorni scorsi, più di qualcuno in realtà, nella lettura di questo libro….il risultato è stato NOIA!
La trama non è male ma è raccontata in maniera così monotona che a leggerla ci ho messo tantissimo. Iniziavo e dopo due pagine perdevo il filo del discorso quindi ripartivo da qualche riga indietro per vedere se riuscivo a seguire un filo logico che mi appassionasse, qualche volta ci sono riuscita molto spesso no. Ho anche sospeso la lettura per qualche giorno per leggere altri libri e poi l’ho ripreso sperando che nel frattempo fosse diventato più interessante, niente da fare. La trama è semplice: Gioconda separata dal marito racconta al suo angelo custode le pene e la solitudine che l’accompagnano in quel periodo della sua vita chiedendosi come mai sia arrivata a quel punto. Da subito si capisce che il proverbio “Chi è causa del suo mal pianga se stesso” calza a pennello in questa situazione facile immaginare perchè. Gioconda oltre ad avermi annoiato mi ha infastidito per il suo continuo piangersi addosso e anche se Filèmone qualcosa di saggio l’ha detto tutto si perde nella piattezza di una storia che non ha mai spunti di interesse.
Tante, tantissime parole che alla fine non portano a niente. Frasi fatte, domande con risposte scontate, tutto superficiale e lentissimo tenendo conto che in tutto il libro non ci sono dialoghi ma solo lettere interminabili che si scrivono i due protagonisti.
Emozioni zero, solo tanti sbadigli.…..:)
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