Titolo Originale : "Nuestra Senora de la Soledad "
Autore: Marcela Serrano
Editore: Feltrinelli
Collana : Universale economica Feltrinelli
Anno: 2003
Pagine : 185
Trama:
Nel caldo torrido dell'estate cilena, Carmen Lewis Avila, scrittrice di successo, scompare. Dopo che la polizia ha archiviato il caso, Rosa Alvallay,una detective privata, viene incaricata di ritrovarla. Rosa non è una persona molto appariscente, ha superato i cinquanta, classe media, un divorzio alle spalle, qualche anno di tiepida lotta per il socialismo, l'esilio in Messico, poi il ritorno in Cile, la professione di investigatrice, pochi amici, grandi delusioni. Rosa capisce che l'unica via per ritrovare Carmen è passare attraverso la lettura dei suoi romanzi. Indagando, scoprirà molti segreti dell'inquieta personalità della donna e il misterioso motivo della sua scomparsa.
Parere Personale:
Eccomi finalmente a casa, e soprattutto con una connessione veloce !
La storia che accompagna la scelta di questo libro per me è stata quasi istantanea, perché mi ha colpita moltissimo il titolo. Non chiedetemi perché , altrimenti dovrei spiegarvi troppe cose, fatto sta che mi ha fatto compagnia per ben due ore e mezza di autobus e per un' altra ora e mezza di aereo .
E' il primo libro che leggo di Marcela Serrano, e ne sono rimasta incuriosita tanto che se mi capiterà in futuro credo che prenderò qualche altro suo romanzo.
Questo qui è un giallo, ma nello stesso tempo ho trovato sprazzi di introspezione psicologica che la protagonista Rosa Alvallay si ritrova a fare durante le indagini per scoprire che fine ha fatto la famosa scrittrice Carmen L. Avila.
Tutto gira attorno alla strana scomparsa di questa donna da molti definita "pazza", ma qui definire la pazzia di una donna come Carmen non è cosa facile .
Può essere pazza una donna passionale, ma profondamente sola, che ha perduto l'unico amore della sua vita pur non avendolo mai avuto o meglio "posseduto" per davvero ?
Può essere pazza una scrittrice famosa nel mondo che in qualche modo non si è mai dimenticata delle sue origini, e che si sente prigioniera della cultura occidentale ?
Definire pazza Carmen L. Avila è pericoloso per come la vedo io , perché vorrebbe dire che tutte quelle persone che non accettano e che si sentono fuori luogo nella società materialista di oggi siano pazzi .
Le indagini di Rosa la portano a scoprire una Carmen diversa, più profonda di quella che tutti dipingono con i loro discorsi, compreso il marito. Una donna che all'apparenza fredda e distaccata racchiude in sé una rabbia tale da portarla a lasciare una vita dorata per la libertà.
Di questo libro mi è piaciuto molto il ritratto psicologico che viene fuori di Rosa e della stessa Carmen, due donne diverse si ma non poi così tanto, ognuna a modo suo vive una vita piena forse un pò solitaria, solo che Carmen lo ha fatto di proposito per una sua scelta , ha deciso lei di risorgere attraverso la solitudine , una scelta che purtroppo non tutti possono fare e che sostanzialmente non hanno il coraggio di fare.
Non sò se un libro del genere possa piacere ad altri, ma a me ha fatto riflettere , e quando un libro mi da lo spunto per riflettere secondo me mi ha arricchito un pò di più e quindi ne è valsa la pena.
Nessun commento:
Posta un commento