mercoledì 9 marzo 2011
"La Ragazza che rubava le stelle" di Brunonia Barry
Titolo Originale: " The Map of True Places "
Trama:
È notte e il silenzio avvolge la baia di Salem. Zee Finch è ferma sul molo e fissa il mare. Il tempo pare essersi fermato. Aveva tredici anni e la notte usciva di nascosto in mare aperto su barche rubate, ma trovava sempre la strada di casa grazie alle stelle. Eppure, un giorno, aveva perso quella rotta, e aveva giurato a sé stessa di non percorrerla più. Perché quel giorno sua madre si era suicidata, all'improvviso. Zee era fuggita da tutto e da tutti, dedicandosi agli studi in psicologia. Sono passati quindici anni da allora. Ma adesso è venuto il momento di ripercorrere quella rotta perduta. Il suicidio di Lilly Braedon, una delle pazienti più difficili di Zee, che ora fa la psicoterapeuta, la costringe a fare ritorno. Le analogie fra il caso della donna e quello della madre sono troppe. Zee è sconvolta, ma non ha altra scelta: l'unico modo per fare luce sulla morte di Lilly è capire la verità sul suo passato irrisolto. Zee non si può fidare di nessuno. Forse nemmeno di suo padre, ormai un uomo vecchio e malato. Non le resta che fare affidamento su sé stessa, rimettere tutto in discussione. Ma deve fare in fretta. Perché una nuova spirale di violenza rischia di rendere ogni sforzo vano. La verità corre su un'unica strada, che Zee ha dimenticato per troppo tempo ma che, se troverà il coraggio di ripercorrerla, la porterà a casa. Qui potrà finalmente realizzarsi il destino che le spetta.
Parere Personale:
Secondo libro scritto da Brunonia Barry, ma se con "La lettrice Bugiarda" in qualche modo mi aveva piacevolmente colpita sia per lo stile di scrittura, quanto e soprattutto ad originalità (la lettura del pizzo credo sia stato uno dei punti fondamentali su cui girava tutta la storia) , invece devo dire che quest'ultimo romanzo mi ha lasciata un pò con l'amaro in bocca. Non dico che non è un buon libro nè lo sconsiglio perchè qualche pregio ce l'ha eccome ma è la totalità della storia che non regge.
Innanzi tutto inizio col dire che la prima parte del libro è noiosa , Zee (il suo nome per intero è : Hepzibah )[giuro che vorrei sapere come si pronuncia ] è una psicoterapeuta , ha alle sue spalle un bagaglio di vita ingombrante, sua madre infatti si è suicidata e suo padre è un omosessuale che convive con un altro uomo. In più è fidanzata e in procinto di convolare a nozze con un uomo che nemmeno lei sà bene come e perchè si sia invischiata in questa storia.
Ma la vita di Zee precipita quando una sua paziente ( che a tratti le ricorda quasi ossessivamente sua madre) si suicida, inoltre è costretta a prendere un congedo dal lavoro per assistere il padre ormai malato e non più autosufficiente. Ritorna così a Salem la sua città natia, e piano piano si rende conto che la sua vita è qualcosa che non le appartiene, forse fin troppo piena di bugie e sensi di colpa inutili, fino a quando non entra nella sua vita Hawk e si rende conto che forse nella sua vita dopo anni e anni in cui sono stati gli altri a decidere per lei ecco che finalmente comincia a desiderare qualcosa per sè stessa di diverso.
L'intreccio giallo nella storia è ben orchestrato , e va dato all'autrice il plauso di aver saputo narrare con delicatezza un tema delicato come quello dell'omosessualità , e delle malattie mentali .
Però non sono riuscita a farmi piacere la fine del romanzo...troppo confusionaria, e poco convincente. Non si capisce se Zee è stata violentata dal cattivo di turno oppure se Hawk è arrivato in tempo per salvarla, inoltre dell'aggressione la Barry non dice nulla ...troviamo solo il cattivo morente nel giro di appena 3 righe. Sembra tutto risolto in quattro e quattr'otto , senza però arrivare a scorgere i sentimenti veri e profondi dei personaggi.
E poi la storia delle troppo verosomiglianze con la storia degli amanti della casa di Turner Street mi è sembrata una cosa davvero ridicola...
Uno dei personaggi comunque che mi è piaciuto di più è Melville , e solo verso la fine del libro che ho compreso tutto l'amore e l'affetto che questo uomo prova nei confronti della sua piccola Zee.
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