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lunedì 21 gennaio 2019

Auschwitz spiegato a mia figlia - di Annette Wieviorka [Recensione]

Titolo: Auschwitz spiegato a mia figlia

Titolo Originale: Auschwitz expliqué à ma fille

Autore: Annette Wieviorka   
Editore: Einaudi
Collana: E T. Saggi
Pagine: 82
Data di Pubblicazione : Gennaio 2014
Genere : Saggi /Testimonianze / Storia
Voto : Imperdibile 

Sinossi:
Perché i nazisti spesero tante energie per sterminare milioni di uomini, donne e bambini, soltanto perché erano ebrei? Perché Hitler riteneva gli ebrei la maggior minaccia per il Terzo Reich? Chi sapeva quello che succedeva e chi poteva fare qualche cosa? Perché gli ebrei non hanno opposto resistenza? Annette Wieviorka risponde alle domande di sua figlia Mathilde su Auschwitz e la distruzione degli ebrei d'Europa. Domande crude e dirette che esprimono l'incredulità di chi non può concepire l'assurda tragedia dei lager nazisti.


Parere Personale: 

Sabato scorso sono andata in Biblioteca per ritirare alcuni libri che avevo prenotato e già che ero lì ho fatto un giro tra gli scaffali, così ricordando che a fine mese ricorre il giorno della memoria mi sono avvicinata agli scaffali con i libri di storia e ho trovato questo libro piccolissimo ma di grandi contenuti. 
Anni fa ne avevano parlato anche in tv quindi ho ricordato il titolo e l'ho preso, così sabato sera piuttosto che sorbirmi una puntata di C'è posta per te ( programma che personalmente non seguo e mai seguirò) mi sono messa comoda e ho iniziato a leggere.
Il Libro è composto da domande e risposte, e la particolarità è data dal fatto che la scrittrice, Annette oltre ad essere una storica è una madre e attraverso questo libro racconta e spiega alla figlia tredicenne , Mathilda, la storia degli ebrei, dei campi di sterminio come Auschwitz e delle atrocità subite dagli ebrei da parte dei nazisti.
La ragazzina pone alla madre domande pertinenti, alcune di sconcertante semplicità perché se vi fermate a riflettete un attimo anche Voi, certe cose che appaiono ai nostri occhi scontate secondo la storia non lo sono.
Con semplicità ma anche con estrema precisione questa madre racconta l'orrore subito dal popolo ebreo, spiega il perché i popoli che sapevano di quell'orrore non hanno mosso un dito per fermarlo, la differenza fra campi di "concentramento" e "sterminio" perché una differenza profonda c'è e solitamente si tende invece a usare queste parole in maniera errata, io stessa ho dovuto ammettere che ho sempre usato le parole "campi di concentramento" pensando che fosse il luogo in cui venivano portati gli ebrei e messi a morire, ma qui la scrittrice ci spiega la differenza e ci spiega anche perché Auschwitz era un campo di "sterminio", lì si entrava per morire e basta , o di fame o nelle camere a gas.
Per me questo libro è stato illuminante nel senso che mi ha fatta riflettere su certe cose che pensavo di sapere, mi ha costretta a fare un'analisi approfondita sul fatto che anche se cambiano i tempi alcune cose purtroppo non cambiano molto, come ieri anche oggi molti paesi girano la testa per non guardare e farsi carico dei problemi dell'umanità, un esempio pratico è l' Europa che non vuol farsi carico dei migranti che arrivano dall'Africa, così come allora fecero l'Inghilterra e l'America che voltarono le spalle alla questione degli ebrei, perché nessuno allora volle farsene carico.
Certo le cose non sono proprio le stesse ma ho la sensazione che alcuni atteggiamenti siano duri a morire quindi un libro come questo è una benedizione del cielo, lo farei leggere agli studenti delle scuole superiori, magari anche alle medie in modo da far capire che oggi come allora la società ha un grande bisogno di essere trasformata per evitare che si ricada in vecchi errori .