"Dalla prigionia nello Spielberg al ritorno alla vita:
nuova edizione per il centocinquantesimo dell'Unità d'Italia"
Trama:
A 150 anni dall’unità d’Italia torna in una nuova edizione la biografia collettiva dei patrioti italiani, detenuti allo Spielberg, con una nuova introduzione e con l’aggiunta di un’appendice iconografica, dedicata ai luoghi dove ha vissuto Silvio Pellico.
Parere Personale :
In queste pagine la prima cosa che salta all'occhio è l'attenzione quasi perfetta nella ricerca sulle vicende storiche che hanno portato a far conoscere un poeta, ma anche patriota come Silvio Pellico ,non tanto per i suoi scritti bensì per l'uomo in sè.
C'è da dire che è pur sempre una biografia romanzata , infatti la Contilli prende spunto nell'evolversi della storia dagli stessi scritti di Pellico, dalle sue lettere scritte agli amici fidati, alcuni compagni di prigionia, altri semplicementi cari amici di una vita .
La figura di Silvio Pellico che esce da questo libro è completamente diversa dall'idea che me ne ero fatta studiando a scuola il periodo travagliato del nostro Risorgimento , che diciamocelo francamente a molti di noi appare come una cosa lontana e completamente estranea , e non ci rendiamo conto che se oggi noi come popolo italiano viviamo in uno stato democratico lo dobbiamo anche in parte al coraggio e alle sofferenze patite da questi uomini e perchè no alle alle loro donne che li hanno sostenuti , li hanno aspettati anche dopo lunghi anni di prigionia.
Grazie a questo libro mi sono fatta un'idea forse più completa della figura di Pellico .
L'ho visto come una persona fragile nel corpo ma profondamente forte nelle idee nonostante la sua vita difficile .
L'amore perduto per l'amata Cristina , e il senso di colpa per la morte del giovane Odoardo, il non aver saputo leggere nel suo cuore le intenzioni che avevano portato il giovane al suicidio. Le lunghe giornate chiuse nella prigione dello Spielberg , le bastonate prese , la condanna per la mancata libertà delle idee...tutto questo nel libro della Contilli ci fà apparire Pellico quasi come un eroe romantico, tragico e tormentato.
Molto suggestive le frasi e gli stralci presi dalle sue lettere che troviamo ad ogni inizio capitolo, e che man mano di accompagnano nella lettura pagina dopo pagina della sua storia , del suo rapporto con la raffinata Cristina che pur di stargli accanto lascia il primo marito per amor suo dopo tanti anni di rassegnata lontananza.
Inoltre fra le pagine di questo racconto troviamo la profonda solitudine provata nei giorni del carcere e che hanno sicuramente influito su un'animo sensibile quale quello di Pellico.
Personalmente posso dire che queste pagine mi hanno emozionata , e mi hanno fatta riscoprire un momento della storia della nostra Italia travagliato sicuramente ma anche sotto alcuni punti di vista vivo, e affascinante.
Voto : ❤❤❤
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