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martedì 22 febbraio 2011

"Gli amori della Contessa Giulia" di Cristina Contilli




Titolo :   " Gli Amori della Contessa Giulia.
Un romanzo sul contributo degli esuli ungheresi al Risorgimento Italiano"


Trama : 

In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia torna in una nuova edizione il romanzo che racconta il prezioso contributo degli esuli di altre nazioni e in particolare degli esuli di origine ungherese al Risorgimento italiano. Questa nuova edizione è arricchita da un’appendice di testi sia dell’epoca sia contemporanei, relativi al giornalista Ferdinand Eber e alla sua amante la contessa Julia Katarina Muravyov, che hanno partecipato in prima persona alla lotta per la libertà dell’Italia nel decennio 1859-1869.


Parere Personale :

Grazie a Cristina Contilli conosciamo un'altra figura che ha contribuito alla storia e alla nascita del nostro paese seppur non proprio in primissima linea. La contessa Giulia Von Berg.
  In questo romanzo ci viene presentata una figura di donna forte, che lotta per ciò in cui crede. Non è la solita "eroina" da romanzo perchè innazitutto è un personaggio realmente esistito, ma soprattutto è una donna che vive un periodo storico molto difficile e travagliato, inoltre il suo percorso di vita come donna, moglie e amante non è privo di difficoltà anzi è abbastanza difficile.  A causa della guerra in Crimea e delle conseguenti malattie ha perso il figlio che aspettava e questo credo che l'abbia resa un pò più cinica nei confronti del destino e nell'umanità.
Si rende conto che la figura della donna nella sua epoca equivale quasi a nulla e lei non ci sta, si rimbocca le maniche e inizia a collaborare con un giornale, sfidando così la società bigotta dell'epoca.
Le sue vicende "amorose" non sono facili , ma non manca la passione nel suo rapporto con Ferdinand , il giornalista che alla fine sposerà , e nemmeno il rispetto.
Credo che entrambi riescano a trovare l'uno nella braccia dell'altro quella parte di sè che manca . La documentazione storica è ricca e molto dettagliata e questo fa si che davvero il legame tra il romanzo (inteso come "invenzione narrativa") e la  storia sia divisa solo da un filo sottilissimo , perchè è così ben intrecciata che a volte avevo l'impressione leggendo che in fin dei conti quello che è successo a Giulia e mi riferisco ai suoi sentimenti , non sia poi una cosa così romanzata .
Un altro bel libro dove la Contilli riesce ancora una volta ad esibire una padronanza della storia e dei sentimenti umani  che lascia davvero con fiato sospeso.



Voto : 

mercoledì 12 gennaio 2011

"Dalla prigionia nello Spielberg al ritorno alla vita: nuova edizione " di Cristina Contilli


"Dalla prigionia nello Spielberg al ritorno alla vita:

nuova edizione per il centocinquantesimo dell'Unità d'Italia"


Trama: 

A 150 anni dall’unità d’Italia torna in una nuova edizione la biografia collettiva dei patrioti italiani, detenuti allo Spielberg, con una nuova introduzione e con l’aggiunta di un’appendice iconografica, dedicata ai luoghi dove ha vissuto Silvio Pellico. 


Parere Personale : 

In queste pagine la prima cosa che salta all'occhio è l'attenzione quasi perfetta nella ricerca sulle vicende storiche che hanno portato a far conoscere un poeta, ma anche patriota come Silvio Pellico ,non tanto per i suoi scritti bensì per l'uomo in sè.
C'è da dire che è pur sempre una biografia romanzata , infatti la Contilli prende spunto nell'evolversi della storia dagli stessi scritti di Pellico, dalle sue lettere scritte agli amici fidati, alcuni compagni di prigionia, altri semplicementi cari amici di una vita .
La figura di Silvio Pellico che esce da questo libro è completamente diversa dall'idea che me ne ero fatta studiando a scuola il periodo travagliato del nostro Risorgimento , che diciamocelo francamente a molti di noi appare come una cosa lontana e completamente estranea  , e non ci rendiamo conto che se oggi noi come popolo italiano viviamo in uno stato democratico lo dobbiamo anche in parte al coraggio e alle sofferenze patite da questi uomini e perchè no alle alle loro donne che li hanno sostenuti , li hanno aspettati anche dopo lunghi anni di prigionia.
Grazie a questo libro mi sono fatta un'idea forse più completa della figura di Pellico .
L'ho visto come una persona fragile nel corpo ma profondamente forte nelle idee nonostante la sua vita difficile .
L'amore perduto per l'amata Cristina , e il senso di colpa per la morte del giovane Odoardo, il non aver saputo leggere nel suo cuore le intenzioni che avevano portato il giovane al suicidio. Le lunghe giornate chiuse nella prigione dello Spielberg , le bastonate prese , la condanna per la mancata libertà delle idee...tutto questo nel libro della Contilli ci fà apparire Pellico quasi come un eroe romantico, tragico e tormentato.
Molto suggestive le frasi e gli stralci presi dalle sue lettere che troviamo ad ogni inizio capitolo, e che man mano di accompagnano nella lettura pagina dopo pagina della sua storia , del suo rapporto con la raffinata Cristina che pur di stargli accanto lascia il primo marito per amor suo dopo tanti anni di rassegnata lontananza.
Inoltre fra le pagine di questo racconto troviamo la profonda solitudine provata nei giorni del carcere e che hanno sicuramente influito su un'animo sensibile quale quello di Pellico.
Personalmente posso dire che queste pagine mi hanno emozionata , e mi hanno fatta riscoprire un momento della storia della nostra Italia travagliato sicuramente ma anche sotto alcuni punti di vista vivo, e affascinante.


Voto : ❤❤❤